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CIVITA
DI BAGNOREGIO - Antico borgo fortificato di sicura
origine etrusca successivamente che conserva inalterato il sua
impianto medievale.
Nel borgo sono visibili: la chiesa romanica di S. Donato
rimaneggiata nel XVI secolo; i palazzi rinascimentali dei Colesanti
e degli Alemanni; Porta S.Maria,
unico accesso al paese in chiare forme medievali. La
Grotta di S. Bonaventura
La cattedrale settecentesca
La chiesa dell'Annunziata
Porta Albana
Tempietto di S. Bonaventura
Sacrario degli eroi garibaldini |
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CAPRANICA
- Castro Vecchio e il centro storico del
Paese Racchiuso entro l'abbraccio del vecchio
castello degli Anguillara di cui, oggi, rimane
ben poco.
Si accede dalla Porta del Ponte, sovrastata da
un grande orologio sotto una torretta campanaria. Sembra di salire
su una nave con la prua puntata verso Roma. Chiesa
di San Francesco
San Giovanni
Santa Maria
Madonna del Piano
Madonna di Cerreto
S. Terenziano, S. Rocco, Madonna delle Grazie |
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CAPRAROLA
- Palazzo Farnese
Può essere tranquillamente definito il capolavoro del Vignola
che lo costruì per incarico del Card. Alessandro
Farnese sulle fondazioni di una fortezza che lo zio,
Cardinale Alessandro Farnese, divenuto poi Papa
Paolo III, aveva fatto iniziare dal suo architetto militare
Antonio da Sangallo intorno al 1530.
Nei Sotterranei erano dislocati i servizi: cucine, forni, mulino,
magazzini e dispense. Il Piano dei Prelati.
Il Piano Nobile, la Sala d'Ercole
o Regia, la Sala dei Fasti Farnesiani
(la più imponente del palazzo), la Sala del Concilio,
la Sala degli Angeli, la Sala del Mappamondo
e la Cappella (dalla caratteristica forma circolare).
Il Piano dei Cavalieri si compone di ben 61
stanze e vi si accede dalla balconata sovrastante il
porticato. Il Piano degli Staffieri, si compone
di 26 stanze con piccole finestre.
Di grande importanza sono i giardini all'italiana ed il parco
che circonda il Palazzo. Suddivisi in Giardini Bassi,
e Giardini Alti. A completare il quadro, si erge
agile e snella, sul piazzale delle Cariatidi,
la Palazzina che era destinata ad offrire maggiore
conforto al Cardinale Alessandro nei periodi
estivi di grande caldo. |
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SUTRI
- Necropoli urbana
Sita a ridosso della via Cassia la necropoli
costituisce uno degli esempi più rilevanti e consistenti
di tombe di età romana scavate nel tufo.
Sono oggi visibili complessivamente 64 tombe,
completamente ricavate nella parete tufacea, con evidente sfruttamento
intensivo della stessa, e disposte su più livelli. Sono
presenti nella necropoli i riti funerari ad incinerazione e ad
inumazione, sia in tombe a camera sia in sepolture singole a nicchia
e ad arcosolio scavati nella parete tufacea. Le tombe a camera
sicuramente a sola inumazione sono tre. Dubbia risulta l'organizzazione
di sei ambienti, mentre più consistente è il numero
degli arcosoli.
SUTRI
- Anfiteatro
Senza dubbio il più famoso
dei monumenti di Sutri, sconosciuto fino agli
inizi del secolo scorso, quasi completamente interrato di proprietà
privata della famiglia Savorelli e come tale
destinato a colture agricole, fu parzialmente riportato alla luce
ad opera degli stessi proprietari tra il 1835
e il 1838. L'Anfiteatro è completamente
scavato nella massa tufacea del promontorio contrapposto alla
città. All'estremità dell'asse maggiore sono scavati
due ampi passaggi, vere e proprie gallerie con volta a botte,
che perforano tutto il fianco della collina. |
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RONCIGLIONE
- Le origini di Ronciglione
si fanno risalire agli insediamenti abitativi di epoca etrusca,
di cui restano modeste necropoli nelle valli tufacee (colombari).
Gli edifici più vistosi che ancora oggi si ammirano: la
Fontana Grande, Porta romana,
la Chiesa della Pace, il Palazzo della
zecca, (andato distrutto nella guerra del 1944). Più
importante ancora fu la realizzazione di una rete viaria ampissima
e modernissima.
Ronciglione è conosciuta nel viterbese come la città
del carnevale, la manifestazione culturale più importante
del paese che, ogni anno, fa rivivere l'antico carnevale romano
di cui mantiene spettacoli e tradizioni, ancora indenni all' usura
del tempo. |
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SORIANO
DEL CIMINO - Il
monte Cimino
(mt. 1053 slm.), con i suoi secolari ed ombrosi castagneti, la
stupenda e maestosa faggeta che lo ammanta in vetta ed il famoso
"sasso naticarello", è la meta
ideale per chi ama la natura e la tranquillità, ma anche
per chi vuole dedicarsi a lunghe escursioni o alle semplici passeggiate
a piedi, a cavallo o in mountain bike. Un'oasi tra il verde dei
boschi e l'azzurro del cielo.
Qui ogni stagione riserva un'armonia di colori ed il fascino di
un piccolo mondo che si rinnova: in primavera,
con le mille fioriture; in estate, con la frescura delle foreste;
in autunno, con i profumi della vendemmia, delle
caldarroste e dei funghi; in inverno, con il
candore della neve.
Da visitare:
La chiesa della SS. Trinità sul
Monte Cimino, ormai fatiscente e ridotta ad un
cumulo di rovine, è situata in uno dei luoghi più
suggestivi dell'intero territorio.
IL
CASTELLO ORSINI - E' l'edificio
più rappresentativo del paese, fatto costruire da Papa
Nicolò III Orsini.
PALAZZO
CHIGI - Il palazzo fu
ideato e parzialmente realizzato negli anni in cui il feudo appartenne
ai Madruzzo. Il I lavori furono iniziati nel
1561, ma la morte (1578) non permise al Madruzzo
di realizzare interamente i progetti.
FONTE
PAPACQUA - complesso di indubbio valore artistico,
è alimentata da una sorgente che scaturisce in sito ed
è articolata in gruppi più o meno vasti, in singole
figurazioni e in decorazioni.
Famosa
la SAGRA DELLA CASTAGNA
che si volge sempre il primo e secondo
week-end di ottobre ed è considerata, non a torto,
una delle più belle e suggestive manifestazioni storico-rievocative
d'Italia. La festa, che rende omaggio al frutto dei Monti
Cimini, per dieci giorni fa immergere Soriano
nel Cimino nell'atmosfera di quei tempi. La cittadina
viene divisa in quattro contrade (Papacqua, Rocca, Trinità,
San Giorgio) che si contendono premi ed onori confrontandosi
negli addobbi delle vie, nell'allestimento delle rievocazioni
storiche e soprattutto nella sfida per la conquista dell'ambito
Palio che vede impegnati gli Armigeri
nell'abile Prova degli Arcieri e i Cavalieri
nella spettacolare Giostra degli Anelli. |
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BOMARZO
- Il "Sacro Bosco" come viene chiamato
dalla critica, o più noto oggi come "Parco
dei Mostri" è sicuramente un esempio unico
nel suo genere. Fortemente voluto dall'allora Duca di
Bomarzo Vicino Orsini il "Sacro Bosco"
è un complesso talmente singolare che rende abbastanza
arduo per chi vi si addentri trovare un qualsiasi orientamento
interpretativo, tanto che risulta più facile e anche piacevole
lasciarsi prendere e guidare dalle suggestioni che il luogo comunica.
Varcato l'arco merlato d'ingresso al giardino, il visitatore viene
immerso in un mondo fantastico popolato da sfingi, elefanti, mostri
giganteschi, draghi,orchi, che incutono timore e sorpresa.
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NEPI
- Oggi il centro storico si presenta circondato dalle imponenti
mura difensive del XV secolo
in cui sono inglobate quelle falische del V secolo
a.C.: le imponenti strutture fecero si che lo
storico Livio chiamasse la città "l'antemurale
d'Etruria". Il Duomo, la
Cattedrale dell'Assunta, è stato costruito
nel XII secolo sui resti di un tempio d'età
romana. Dal presbiterio della Chiesa di San Tolomeo,
si accede ad una vasta catacomba paleocristiana con circa mille
sepolture. Rodrigo Borgia, padre di Lucrezia,
il futuro papa Alessandro VI (1492-1503), decise
la ricostruzione e l'ampliamento della Rocca.
Ma è con i Farnese che la cittadina riceve
un'organica pianificazione urbanistica; nello stesso momento viene
dotata dell'imponente cinta muraria difensiva. A Jacopo
Barozzi da Vignola (1507-1573) detto
"il Vignola", Pier Luigi Farnese
affidò la progettazione del Palazzo Residenziale
Estivo.
Famosa per L'acqua a Nepi: lungo la via Amerina
(localmente detta Selciatella), a pochissimi
km dalla cittadina, si trovano le Sorgenti dei Gracchi,
cosiddette per la presenza di imponenti costruzioni termali d'età
romana. L'acqua minerale, leggermente gassata naturalmente ed
arricchita dai preziosi minerali vulcanici, è nota ovunque
come acqua da tavola. |
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CIVITA
CASTELLANA - Il territorio di Civita Castellana
è caratterizzato da estesi affioramenti rocciosi le cui
origini sono da attribuire alle eruzioni del vulcano Vicano
e che hanno generato le lave leucitiche (cristalli di leucite
immersi in una pasta di fondo scura) ed il tufo rosso, la roccia
decisamente più tipica del territorio.
Civita Castellana è veramente ricca di monumenti,
testimoni di un florido e lontano passato restano una estesa necropoli
etrusca, il falisco Tempio di Giunone Curite
e numerosi resti romani sparsi sul territorio tra cui l'antica
città di Falerii Novi.
Numerosi i luoghi di culto: la chiesa di San Gregorio,
la chiesa di San Francesco, la cattedrale di
Santa Maria Maggiore.
Famosa per l'industria ceramica che progressivamente ha reso Civita
Castellana, per qualità e quantità, il
maggior polo ceramico di sanitari e stoviglierie d'Italia. |
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VITERBO
- La “Città dei Papi”, il
Capoluogo di antica origine etrusca e di grandi tradizioni storiche,
già capitale del Patrimonio di S. Pietro in Tuscia,
conserva un assetto monumentale tra i più stimati della
Regione: aristocratici palazzi, monumenti ricchi di opere d’arte
di spiccato interesse, suggestivi quartieri medievali, chiese
e chiostri di varie epoche, torri slanciate ed eleganti fontane
in peperino (la tipica pietra delle costruzioni viterbesi).
Famosa per LE TERME: La fascia termale ricca
di sorgenti e fanghi naturali che interessa il territorio comunale,
si estende per oltre 12 km. da nord a sud della
città. La zona termale con stabilimenti ed alberghi, collocata
a circa 3 Km. a nord-ovest (su Strada
Bagni e Strada Tuscanese), ha il suo
epicentro nella sorgente del Bullicame, descritta
da Dante nel Canto XIV dell'Inferno.
I Palazzi Comunali: Sono visitabili, ad ingresso
gratuito, tutti i giorni dalle ore 9,00 (domenica
ore 10,00) alle ore 13,00 e
dalle ore 15,00 alle ore 18,00.
PALAZZO
DEI PRIORI - Iniziato
nel 1460 per accogliere la nuova sede del Governatore
della Provincia del Patrimonio.
PALAZZO
DEL PODESTA' - Attuale sede degli uffici comunali,
venne eretto nel 1264 quale Palazzo del Capitano
del Popolo.
LA
SALA REGIA (o Erculea)
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Grande sala di rappresentanza del Comune, venne affrescata sul
finire del 1500 dal bolognese Baldassarre Croce.
LA PINACOTECA - LA CAPPELLA PALATINA
- LA SALA DEL CONSIGLIO - LA SALA DEI PAESAGGI - LA SALA DELL'AURORA
- LA SALA ROSSA (Studio
del Sindaco) - LA SALA DELLA MADONNA
Monumenti e Chiese:
Palazzo Papale - Cattedrale di S. Lorenzo - Piazza e Chiesa di
S. Pellegrino - Museo Civico - Piazza delle Erbe -Piazza della
Rocca - Piazza del Gesù - Piazza Fontana Grande - Piazza
della Morte - Chiesa di S. Rosa - Chiesa di S. Maria Nuova - Chiesa
di S. Francesco - Chiesa di S. Sisto - Chiesa di S. Faustino -
Chiesa di S. Orsola.
PRENOTATI PER IL DOG DAY INIZIATIVA AGRITURISMO BED AND BREAKFAST FARMHOUSE TANA DEI LUPI
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